Panorama

2018

ideazione e regia Enrico Casagrande Daniela Nicolò

drammaturgia Erik Ehn e Daniela Nicolò

con gli attori della Great Jones Repertory Company (Maura Nguyen Donohue, John Gutierrez, Valois Marie Mickens, eugene the poogene, Perry Yung/Richard Ebihara, Zishan Ugurlu)

musiche Heather Paauwe

assistenza alla regia Lola Giouse

sound design Enrico Casagrande

light design Andrea Gallo e Daniela Nicolò

video design USA CultureHub NYC con Sangmin Chae

video design Europa Paride Donatelli and Alessio Spirli

visual project Bosul Kim e Seung Ho Jeong

allestimenti Damiano Bagli

direzione tecnica Simona Gallo

produzione Elisa Bartolucci

logistica Shaila Chenet

comunicazione Marta Lovato e Estelle Coulon

progetto grafico e ufficio stampa comunicattive.it

distribuzione internazionale Lisa Gilardino

produzione La MaMa Experimental Theatre Club con Motus

in coproduzione con Seoul Institute of the Arts, Corea | CultureHub, USA | Vooruit, Belgio | FOG Triennale Milano Performing Arts | Emilia Romagna Teatro Fondazione | Grec Festival, Spagna | L’arboreto – Teatro Dimorain collaborazione con Under The Radar Festival, USAcon il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna

©Michiel Devijver

“Ci insegnano fin da bambini, se siamo fortunati, che gli individui non sono mai solo la somma delle loro parti biologiche e sociologiche. Ma raramente ho visto un esempio più caloroso e coinvolgente di questa ribellione alla statistica di quello offerto da Panorama. (…) Si lascia sempre una produzione di Motus con la sensazione di aver passato del tempo in mezzo a una folla che si va continuamente moltiplicando. Ogni persona in scena contiene moltitudini.”

Ben Brantley – The New York Times – 12.01.18

PANORAMA è una parola di origine greca formata dalla radice del verbo “vedere” e dalla parola “tutto” e sulla possibilità di “vedere il più possibile”, di intraprendere nuove avventure esistenziali Altrove, senza barriere o limiti all’orizzonte delle opportunità, è incentrato il progetto.

É una biografia plurale e visionaria del gruppo interetnico di performers del mitico teatro dell’East Village newyorkese, fondato da Ellen Stewart, scaturita da lunghe interviste e ricerche nel background degli attori/attrici della compagnia: molti si sono spostati da altre città e continenti per realizzare il proprio progetto artistico a New York… Con il supporto del drammaturgo Erik Ehn – e un elaborato dispositivo visuale sviluppato al Seoul Institute of the Arts – Motus delinea nuovi panorami esistenziali, dove il nomadismo diventa una proprietà intrinseca dell’esistere (e dell’essere artista), mettendo a dura prova ogni tentativo di fissare irrevocabilmente persone, nazionalità, etnie, professioni in categorie gerarchiche e immutabili. É una ulteriore tappa del percorso inaugurato da MDLSX, in cui si rivendica il diritto alla non appartenenza, alla libertà di transitare da un genere all’altro, da una forma di vita all’altra – senza barriere – abbattendo ogni tipo di pregiudizio: Rosi Braidotti scrive di “appartenenza aperta alle Molteplicità” proponendo un’identità post-nazionalistica per tutte le popolazioni del mondo, fondata sul concetto di identità fluida e identità nomade. Panorama scava nel cuore di questa urgenza politica con un formato narrativo “post-documentario”, che attinge all’esperienza dell’essere attore (e straniero) in una società frantumata dal Trumpismo come quella americana, per esplodere in una caleidoscopica performance sull’umano diritto all’essere in movimento.

©Michiel Devijver

©Tani Simberg

©Theo Cote

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©Joung Sun

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