Di 2011> 2068 ANIMALE POLITICO PROJECT fanno parte:
Your whole life is a rehearsal
Motus ha aperto un fronte allargato e visionario di osservazione, per “collezionare” immaginifiche proiezioni del “Domani che fa tutti tremare”, saettando nell’intricato panorama di scrittori, filosofi, artisti, fumettisti e architetti rivoluzionari che hanno immaginato (e provano ancora a immaginare) il Futuro Prossimo Venturo. Dalle visioni storiche e cyberpunk, a paesaggi del tutto ipotetici descritti dai vari collaboratori-ospiti del progetto.
Il futuro, inutile dirlo, è un posto pericoloso da frequentare, fittamente minato e con la tendenza ad azzannarti i polpacci a tradimento mentre ti ci inoltri.
James Graham Ballard, Tutti i racconti 1956-1962, Fanucci Editore, Roma, 2003
Stiamo costruendo una serie di Atti Pubblici che, fra utopie e distopie, visioni libertarie e catastrofiche, vedono di volta in volta coinvolti, con Silvia Calderoni, diversi artisti e liberi pensatori, giovani attori ma anche anziani, bambini, animali e abitanti della rete, economisti, scienziati, filosofi e rifugiati politici… invitati a dare il loro “Lungo addio all’oggi” e a immaginare senza limiti e freni inibitori, altre forme possibili di esistenza, resistenza, sussistenza, risonanza, comunanza, comunicazione, cooperazione, abitazione… e, of course, rivoluzione! Ogni slancio, ogni presa di posizione, sottende una visione possibile del futuro, un cambiamento, una proiezione lontana, politica, economica, artistica… Si tratta di un excursus che abbiamo sottotitolato “Incontri con uomini, donne e romanzi straordinari”, articolato in diverse azioni performative e laboratori-residenze Mucchio Misto Workshop, in varie città europee e dell’area Mediterranea.
The plot is the revolution, è stato il Primo Atto pubblico che ha inaugurato questo nuovo itinerario, nel Luglio 2011. Si tratta di uno straordinario incontro fra “due Antigoni”, Silvia Calderoni e un mito del teatro contemporaneo, Judith Malina, che, dopo aver visto Too Late! a New York , si è talmente innamorata del lavoro della compagnia da manifestare il desiderio di essere in scena con Silvia… E l’abbiamo fatto, anche se a tutti pareva un’impresa impossibile! Del resto è verso dove “c’è qualcosa che rompe l’ordine”, che anela al cambiamento, che abbiamo deciso di spostarci con questa ulteriore avventura teatrale, inaugurata dal confronto con lo sguardo di una artista e attivista anarchica come Judith Malina, ostinata pacifista che tanto ha visto e vissuto.