Of the nightingale I envy the fate

2022

ideazione e regia Daniela Nicolò e Enrico Casagrande 

con Stefania Tansini

drammaturgia Daniela Nicolò

suono dal vivo Enrico Casagrande

ambienti sonori Demetrio Cecchitelli

direzione tecnica Theo Longuemare

brano musicale R.Y.F. (Francesca Morello)

props in lattice _vvxxii

abito Boboutic Firenze

foto Ilaria Depari

assistente costumista e scenografa Susana Botero

illustrazione Lilsis.art

grafica Federico Magli

produzione Francesca Raimondi

organizzazione e logistica Shaila Chenet

comunicazione Isabella Cruciani e Ilaria Depari

promozione Marta Lovato

distribuzione internazionale Lisa Gilardino

una produzione Motus con TPE / Festival delle Colline Torinesi

residenze artistiche ospitate da progetto residenze artistiche Lavanderie a vapore Torino, Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, AMAT Marche

con il supporto di MiC, Regione Emilia-Romagna

©Lorenza Daverio

Dell’usignolo io invidio la sorte, gli dèi di ali lo hanno fornito
e di un canto dolcissimo che copre ogni lamento,

mentre a me il fato ha riservato d’essere squartata

da una tremenda scure a doppio taglio…

(Cassandra, Orestea)

 

 

Alla sfera animale, dell’incivile, del selvatico è ricondotto il talento di profetessa di Cassandra. Nell’Orestea il corifeo paragona il suo lamento incomprensibile al canto di un usignolo: dalla risposta della “giovane inascoltata” viene il titolo di questa performance-grido, dove la battaglia di Cassandra è rievocata dal corpo-voce di Stefania Tansini nei momenti che precedono la sua ingiusta uccisione come schiava/adultera e ξένη/straniera. Un rito sciamanico dove si fondono la stereotipica fragilità femminile e il suo spirito di vendetta infuocato, le funeste visioni del futuro, come la prodezza animale, l’eleganza del gesto e dello sbattere di ciglia – usignolo ibridato da piume tropicali che si rifrange in uno spazio alterato – in dialogo con una luce mobile (d’oltremondo?) che la insegue e la sfida. Anche il suo linguaggio oscilla, fluido, fra lucidità e mimetismi animali che lo rendono stridore ostinato e dolcissimo. Dopo il viaggio agli inferi, torna in superficie trasformata e nutrita dalle larve serpentine della terra, via i piumaggi leggeri, emerge a testa bassa pronta per continuare, perché ancora una volta, non era previsto che noi sopravvivessimo, come scrive una combattente/Cassandra come Audre Lorde.

 

 

Per quelle di noi che vivono sul margine
ritte sull’orlo costante della decisione
ostinate e sole
 
(Audre Lorde, Litania per la sopravvivenza)
Of the nightingale I envy the fate ha debuttato alla Fondazione Merz di Torino il 4-5-6 novembre 2022, nel contesto del Festival delle Colline Torinesi che ha dedicato a Motus una Monografica, in cui è stato possibile vedere diversi spettacoli e un’inedita panoramica video.

©Andrea Macchia

©Lorenza Daverio

©Attilio Pavin

©Lorenza Daverio

©Lorenza Daverio

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©Lorenza Daverio

©Lorenza Daverio

©Lorenza Daverio

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