[X.01 movimento primo]

2007

ideazione e regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò

con Silvia Calderoni, Dany Greggio, Sergio Policicchio, Alexandre Rossi

in video Nicoletta Fabbri, Adriano e Lucio Donati e il gruppo musicale Foulse Jockers

produzione video Motus & Francesco Borghesi

in collaborazione con Camera Stylo

riprese Francesco Borghesi, Daniela Nicolò, Stefano Bisulli

video compositing Francesco Borghesi (davidloom.net)

text compositing Daniela Nicolò

audio compositing Enrico Casagrande

sound design Roberto Pozzi

musiche dal vivo Dany Greggio e Sergio Policicchio

luci Daniela Nicolò

direzione tecnica Giorgio Ritucci

elementi scenografici Erich Turroni – Laboratorio dell’imperfetto

consulenza architettura Fabio Ferrini

relazioni Sandra Angelini

organizzazione e logistica Elisa Bartolucci, Valentina Zangari

con la collaborazione di Daniela Rimei

consulenza amministrativa Cronopios

produzione Motus, La Biennale Danza di Venezia, Lux-Scène National de Valence (Francia), Theater der Welt 2008 in Halle (Germania), Istituzione Musica Teatro Eventi – Comune di Rimini “Progetto Reti”

con la collaborazione di La Comédie de Valence e A.M.A.T. con il sostegno di Provincia di Rimini;
Progetto Geco – Ministero della Gioventù, Regione Emilia-Romagna; Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ETI – Ente Teatrale Italiano

Motus ringrazia:
per i vestiti l’ufficio stampa di Calvin Klein Milano
per gli strumenti musicali Woodstock di Santarcangelo
per le locations Acquario “Le Navi” di Cattolica, Autodemolizioni Casadei, Suburbia sala prove Bagnacavallo, Post Post shop di Ravenna , Valentino Andruccioli, Corinna Armuzzi, Alessandro Baldassarri, Monica Burattoni, Valentina Corani, Giovanni Errani, Davide Olivastri, Massimo Pirazzoli, Roberta Riccobene, Cesare Ricci, Patricia Rodriguez, Marco Trevisan, Matteo Vacchelli, Giulia Veronesi, Valentina Violo, Elena Cannoni, Cesare Calderoni

©Valentina Bianchi

La prima fase dell’articolato percorso è dedicata alla Bassa Romagna, la nostra regione, e ha condotto a uno spettacolo che incorpora filmati ambientati fra centri commerciali, colonie abbandonate e sperdute sale prove musicali, lungo la statale Adriatica da Ravenna a Cattolica: l’asse di una fantomatica città unica e lineare che unisce anche tante estreme esperienze di teatro, musica e arte… In questo periodo si è proceduto alla costruzione scenografica, all’impostazione della struttura drammaturgica dello spettacolo e alla prima fase di riprese video sperimentando tecniche non invasive e con telecamere nascoste per introdurci in centri commerciali e luoghi molto frequentati senza destare curiosità inutili.

Si è cominciato a filmare incrociando due storie: quella di Silvia che vaga in pattini e avvicina per la prima volta Sergio (come è effettivamente avvenuto nella realtà) e quella di Dany Greggio (attore storico di Motus) che ha lasciato tutto e tutti, vive in automobile e si incontra saltuariamente solo con suo figlio Adriano, un bambino dalle straordinarie qualità attoriali, ed è molto incuriosito dalle performance di “strada” di Silvia…
Nello spettacolo azione live e video si intrecciano e sovrappongono secondo una narrazione frammentaria che accoglie anche brandelli di dialoghi e considerazioni registrate con microfoni invisibili fra i giovani che Silvia incontra per strada e nei luoghi di ritrovo.

Questi esperimenti ci hanno dunque spinto ad andare nei luoghi appartati in cui, almeno in quell’età, si fuggiva per i primi baci, le prime trasgressioni, i primi tentativi di esserci… per essere dove?
“…in un mondo in cui non ho mica chiesto io di venire ad abitare!”. Il problema non è il vuoto che i giovani hanno dentro ma il deserto creato dagli adulti, dove sono obbligati a stare fin dalla nascita (…) scriveva Paul Goodman già negli anni ’60 …ed è un po’ questo che ancora emerge dalle conversazioni con i ragazzi…

(…) Come faccio a credere in qualcosa o qualcuno se sistematicamente tutto ciò in cui potrei credere viene annullato… Come posso avere fiducia nelle leggi se tutte le istituzioni, create dagli adulti, la chiesa, la politica, le forze dell’ordine, le università sono corrotte.
Come posso essere sobria nell’abbigliamento se vedi sempre più adulti fare i ragazzini o avere sempre più successo in base agli anni in meno che dimostrano di avere… Come posso avere un progetto se vivo in un sistema immerso sino al collo nella raccomandazione… E perchè il cellulare è vietato a scuola e consentito in parlamento? E perchè credere al primato della verità se mente il presidente del consiglio, l’onorevole, il giornalista, mia madre stessa sulla sua felicitè… E come affezionarsi alla bellezza di questo mondo se si assiste di continuo allo spettacolo della guerra e della distruzione ambientale?
No, il problema non è il vuoto dentro noi ma il deserto creato dai grandi… 
(da un testo rielaborato per lo spettacolo e mai utilizzato).

©Valentina Bianchi

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©END&DNA

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