thefutureisNOW?

dall’azione Zen for Head di Nam June Paik (1962)
di Silvia Calderoni + Ilenia Caleo
materiali: buste di plastica, candeggina, uranina, acqua, lampada UV, aghi da materasso, due tessuti in cotone.
percorsi: un azione nata all’interno della cornice Flu水o, un articolato progetto immersivo e crossdisciplinare, vincitore dell’Italian Council (9. Edizione 2020) curato da Davide Quadrio e firmato da Alessandro Sciarroni.

In Zen for Head, Paik immerge la testa nella pittura e disegna una linea sulla carta, e poi lascia l’opera aperta a chiunque vorrà riprodurla. Siamo partite da qui, dal gesto corporeo e dalla sostanza liquida.
Abbiamo tradotto l’azione di NJP in 5 indicazioni:
_lavorare con la materia, che sia pittura, carta, un secchio o altro.
_lavorare sulla traccia, lasciare una traccia, come una lumaca.
_lavorare con sostanze liquide.
_lavorare – come nella poetica di Fluxus – su una durata che è determinata da una temporalità concreta: l’esaurirsi di una materia, l’evaporarsi di una sostanza, il consumarsi di tutta l’energia.
_lavorare con il corpo per come è lì, nella sua dinamica fisica e presenza.
Liquido, liquidi, fluido, mare – acque come luogo-sostanza, con le scritture che si producono nel suo corpo liquido. Sono emerse due tracce:
+ bioluminescenze – corpi-batteri, bioscritture. Corpi vivi, le acque sono colonie brulicanti di esseri, una sostanza connettiva tra esseri, una scrittura vivente.
+ corpitossici/corpicorrosivi – le sostanze inquinanti, gli agenti che rompono e distruggono. Le tracce dei corpi tossici e delle sostanze radioattive permangono, a lungo, sono anch’esse delle forme di scrittura, talvolta altamente nocive. Delle alterità radicali.

Bio

Calderoni-Caleo si incontrano nel 2012 al Teatro Valle Occupato in Animale politico project di Motus e iniziano un progetto comune tra residenze artistiche, atelier di ricerca e performance. Dal 2017 sono docenti allo IUAV di Venezia nel Laboratorio di Arti visive. A partire dal workshop di Biennale College Teatro 2018, hanno dato vita a KISS (2019), progetto performativo con 23 performer, prodotto da Santarcangelo Festival, CSS Udine, Motus Vague. Per la Queering Platformdel Freespace West Kowloon di Honk Kong hanno ideato il progetto nomade SO IT IS. Nel 2021 hanno fatto parte di Flu水o, progetto crossdisciplinarevincitore dell’Italian Council (9° Edizione 2020), per il quale hanno creato l’azione performativa thefutureisNOW? (Milano, Seoul, Shanghai, Taranto, Torino). Nel 2022, hanno creato l’istallazione Pick Pocket Paradise per la mostra “Espressioni con frazioni” al Castello di Rivoli – Museo di Arte Contemporanea (Torino).Sono artiste associate del Padiglione Italia della Biennale Architettura 2023.
Nel 2023 ha debuttato ad Amburgo il loro ultimo lavoro performativo The present is not enough co-prodotto da Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio | Progetto Prender-si Cura, Kampnagel (Hamburg), Kunstencentrum Vooruit vzw (Ghent), Motus Vague.
Oltre ai progetti artistici, condividono in verità un po’ tutto.

©Margherita Caprili

©Margherita Caprili

©Margherita Caprili

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